Dopo le numerose polemiche che lo hanno coinvolto, Alain Delon riceve la Palma d’Oro alla Carriera al Festival di Cannes, consegnatagli dalla sua amata figlia Anouchka. Dal pubblico parte un’ovazione incredibile e Alain Delone non trattiene la sua commozione. «Ho pensato a questo premio come alla fine della mia carriera, della mia vita, come un omaggio postumo. E’ un periodo difficile, davvero duro», ha detto l’attore.
L’attore non affronta bene la sua vecchiaia, soprattutto davanti le immagini di sé in Delitto in pieno sole, 1960, quando ha iniziato la sua carriera. Il suo primo film, Godot, ha dato il via ad una carriera guidata principalmente da coincidenze e incontri, aiutati dal fascino incredibile dell’attore.
Uno degli incontri più importanti per Alain Delone fu sicuramente quello con Luchino Visconti, che lo volle per un ruolo in Rocco e i suoi fratelli. Alain Delone ha aggiunto in un’intervista: «Mi sono accorto presto che mi guardavano tutti. Le donne erano pazze di me e per loro ho sempre voluto essere il più bello, il più grande, il più forte: per leggerglielo negli occhi. Sono state loro, le donne, a spingermi a fare questo mestiere».
Le posizioni politicamente scorrette hanno penalizzato l’attore scaturendo numerose critiche anche in questi giorni del Festival. L’attore infatti avrebbe affermato pubblicamente di essere contro le adozioni da parte delle coppie gay, ed avrebbe anche dichiarato simpatie verso i movimenti di estrema destra francesi. Il film scelto per la serata di gala però, Mr. Klein di Josef Losey, è un film che parla di un collezionista d’arte che durante la guerra acquista opere da ebrei in difficoltà. L’attore ha aggiunto: “Per me era un personaggio diverso, avevo tanto da scoprire”.
Alain Delon ha sicuramente fatto discutere e parlare di sé, che sia per le controversie, per la bellezza o per la sua carriera. Una cosa è certa, quello della Palma d’Oro alla Carriera è sicuramente una conquista che non dimenticherà mai.