ANIMA, il cortometraggio di Paul Thomas Anderson commissionato dal frontman della band Radiohead, Thom Yorke, è un concentrato di idee e visioni caleidoscopiche della durata di circa quindici minuti, disponibile sulla piattaforma Netflix. Il progetto è nato per promuovere l’uscita del nuovo album da solista di Yorke che avrà lo stesso titolo. Una miscela di immagini ipnotiche, astratte e potenti, che gioca tra un irrequieto onirico e una colonna sonora brillante.
Tutto inizia da una metropolitana di Praga, popolata da pendolari in uniformi stinte e piatte. Tutti dormono, mentre Yorke cerca di resistere al sonno. Un annuncio pubblicitario recita “Cosa è successo ai tuoi sogni?”, domanda che rivela essere la chiave di lettura di ANIMA. Prima di addormentarsi, Yorke vede una bellissima donna (Dajana Roncione, la vera partner del cantante) e da qui inizia l’azione. Non è chiaro se questo incontro avvenga nel sogno o nella veglia, se il protagonista si sia davvero precipitato in una corsa a perdifiato per ritrovare la donna che lo ha colpito o se lo sta solo facendo nella sua mente.
Tra corridoi melliflui, movimenti scattosi e coreografie suggestionanti, Thom Yorke dimostra la sua straordinaria espressività fisica, soprattutto mentre cerca di scappare da una lastra inclinata che ha come unico scopo quello di farlo cadere. Appena i due personaggi si riconciliano, i vicoli in cui camminano si riempiono di balli e poesie, con un cuore romantico pulsante e lontanissimo dall’oscurità dei fotogrammi precedenti. Un momento che dimostra quanto sotto al grigiore metropolitano possa nascondersi una felicità pura, profonda.
Il tema del sonno ritorna, rimostrando come per quanti mostri ed incubi possa celare in sé, ci dà modo di far riaffiorare ricordi dolcissimi che ci fanno dimenticare la crudeltà e la monotonia del mondo reale. Il vero spettacolo di ANIMA è proprio questo, la capacità di saper evocare un concetto così umano e profondo attraverso suoni ed immagini suggestivi difficilmente dimenticabili.