Euphoria, la serie shock fa discutere

Euphoria è la nuova grande novità del network HBO, che ha mosso un grande dibattito tra il pubblico. La serie con protagonista la giovane e talentuosa Zendaya è basata sull’omonima mini serie israeliana ideata da Ron Leshem. Gli otto episodi dell’adattamento americano sono stati curati da Sam Levinson, ed arriverà in Italia su Sky Atlantic. Quello di Euphoria è un viaggio nelle profondità di un abisso generazionale, e i creatori di questa serie non hanno avuto paura di fare delle scelte che molti hanno ritenuto azzardate.

Euphoria, la serie shock fa discutere

La protagonista è Rue – interpretata dalla teen icon Zendaya -, una teenager che cerca di rimettersi in piedi dopo aver superato un passato di dipendenze e che vive la sua vita immersa in una profonda malinconia. Al suo fianco, altri adolescenti e giovani adulti come lei, tutti immersi in una noia generazionale in cui capeggiano scelte sbagliate ed incontri pericolosi. Vengono approfonditi anche temi dell’amore e dell’amicizia, e come essi vengono vissuti dai protagonisti della serie.

Una rappresentazione estrema della cosiddetta Generazione Z, nata dopo i Millennial che ha sempre visto la tecnologia ed internet intorno a sé, sin dai primi anni di vita. Giovanissimi che esplorano le loro vite e che spesso non sanno cosa fare e come comportarsi in un mondo troppo grande per loro. Una storia difficile quella di Euphoria, che cerca di portare sullo schermo una realtà che spesso i genitori di questi ragazzi non riescono a capire né a vedere.

Euphoria, la serie shock fa discutere

Il pubblico americano non ha avuto una reazione particolarmente positiva nei confronti di Euphoria, accusandola di rappresentare un mondo torbido con aspetti troppo attraenti e “cool” che potrebbero influenzare negativamente i giovani spettatori. I sostenitori della serie, invece, sostengono che sia necessario far vedere quell’aspetto della società, che comunque è visibile tutti i giorni ovunque, anche senza uscire di casa, perché in fondo bastano i social network – e questa generazione ne è ben consapevole.

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