Un libro contenente sei storie sul vecchio West scorrono sullo schermo una dopo l’altra. Dal pistolero cantante al rapinatore di banche, dall’artista itinerante alla febbre dell’oro, dall’amore all’impiccagione. Il tutto adornato da un’immancabile dose di humor nero e ironia, tipica firma dei fratelli Coen. Questa è La Ballata di Buster Scruggs.
Il western da tempo viene considerato un genere morto e sepolto, eppure in La Ballata di Buster Scruggs ci sono tutti i suoi elementi tipici: i saloon, il deserto, i pistoleri, i cavalli, i duelli sotto il sole cocente, le carovane, cowboy contro indiani. Ma in questa mini-antologia non si respira l’aria tipica del western. La Ballata di Buster Scruggs è una commistione, una trasformazione del genere in qualcosa di ben più diverso, un mondo che c’era una volta e ora non c’è più, almeno non come lo abbiamo conosciuto. Un tema ricorrente – la morte e la fugacità della vita – che fa da filo conduttore tra brandelli di un genere ingovernabile, ormai andato. Sono sei storie slegate, unite solo da una mano anonima che sfoglia le loro pagine, lasciando che loro stesse si raccontino allo spettatore.
La prima storia strizza l’occhio al musical e all’animazione, e vede come suo protagonista un cowboy dalla voce d’oro, filosofo e fuorilegge che dà il titolo alla serie: Buster Scruggs (Tim Blake Nelson). Dopo aver ucciso in maniera bizzarramente spettacolare i suoi tanti sfidanti, viene steso da un colpo di revolver sparato da un cacciatore di taglie (David Krumholtz). Buster vola in cielo, con tanto di ali e arpa sulle note di una vecchia ballata.
In La ballata di Buster Scruggs, rimangono fedeli al western americano tradizionale i Coen, che raccontano di un inesperto rapinatore di banche, di uno spettacolo teatrale itinerante, di un cercatore d’oro che non si arrende alle prepotenze altrui, di una donna timida con una storia travagliata in viaggio in carovana e dei passeggeri molto diversi tra loro di una diligenza diretta verso una meta misteriosa e metaforica. Un omaggio al western in tutte le sue sfaccettature: le citazioni di Clint Eastwood, la spietata legge del far west, la corsa all’oro, i fenomeni da baraccone.
Il film ha ricevuto due nomination agli Oscar 2019, come Miglior Sceneggiatura non originale e Miglior Costumi.
Questi sono i sei episodi che formano La Ballata di Buster Scruggs, un film dissezionato e autoironico. Una enciclopedia di stili e tecniche di scrittura, che passa dal musical al trash, dal buddy movie al film di guerra, dal rapporto tra uomo e natura alla vena tetra dell’episodio finale. Un film comico e cruento che fa da pendolo tra un western che sembrava deceduto, e la sua rinascita in una chiave nuova, ma immancabilmente compromessa dal passare del tempo.