Dopo una lunga attesa, La Profezia dell’Armadillo è diventato un film. Diretto da Emanuele Scaringi, la pellicola ha destato da subito una enorme curiosità da parte dei fan dell’omonimo fumetto di Zerocalcare e le aspettative erano estremamente alte. Come succede di solito in questi casi, non c’è da stupirsi se alcuni fan affezionati non lo hanno apprezzato poi così tanto. Ma che cos’è la profezia dell’armadillo? Sia nel libro che nel film ne viene data una definizione specifica: «Una qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli». Una descrizione calzante per la trasposizione cinematografica in questione, aggiungerei.
La graphic novel La Profezia dell’Armadillo è uscita nel 2011, riscuotendo da subito un grande successo fino a essere ristampato cinque volte. La storia si concentra sulla morte del primo amore di Zero, Camille. Frutto di tavole indipendenti, vengono coadiuvate da uno snodo narrativo capace di intercalare spensieratezza e malinconia. I protagonisti che accompagnano Zerocalcare sono sempre loro: l’Armadillo, amico immaginario del ragazzo, la periferia romana, i plum cake, il migliore amico Secco – giocatore seriale di poker online -, la mamma (rappresentata nel fumetto come Lady Cocca, celebre fumetto Disney).
Nello sfondo c’è Roma, più precisamente Rebibbia, da cui il fumettista non riesce né vuole separarsi. Quella di Zero è una generazione nostalgica, quasi cristallizzata a cui fa quasi da specchio lo scheletro del Mammuth nascosto nel suo quartiere preferito.
C’è molto nel fumetto di Zerocalcare nel film di Scaringi, che non tradisce le tante e complesse sfumature dell’opera originale. Il rischio più grosso a cui si poteva incorrere nella trasposizione era quello di perdere la voce dell’artista, il respiro della storia. Forse la versione cinematografica di La Profezia dell’Armadillo pecca della forza di cui può invece vantarsi il fumetto, ma la storia ha comunque un cuore. Scaringi non dimentica nemmeno di inserire Genova e il G8, evento ricorrente nelle opere di Zero. Un plauso va anche agli interpreti del film, Simone Liberati nei panni di Zero; Valerio Aprea nelle vere e proprie vesti dell’Armadillo e Pietro Castellitto come Secco.