Russian Doll, la nuova serie TV Netflix

La nuova comedy prodotta da Netflix, Russian Doll, utilizza un escamotage narrativo già utilizzato in diverse pellicole: il loop temporale. Pur non essendo un concept di primo utilizzo, Russian Doll risulta un prodotto inaspettatamente fresco. Ideata dal trio femminile Natasha Lyonne (protagonista della serie), Amy Poehler e Leslye Headland, la serie si evolve agli occhi del lettore come un’infinita matrioska.

Russian Doll è l’intricata storia della 36enne Nadia (Natasha Lyonne), che si ritroverà un’indefinibile numero di volte davanti allo specchio di un bagno bizzarramente decorato. Quella stessa sera Nadia sarà distratta da flirt, drink e la scomparsa del suo gatto. L’effetto matrioska scatterà proprio durante la notte della sua festa di compleanno. Il tempo smetterà di essere una linea dritta, riavvolgendosi come un nastro rotto ad ogni sfortunato decesso di Nadia, che tornerà inesorabilmente davanti allo specchio di quello strano bagno.

Ciò che rende coinvolgente la serie quindi non è tanto il modo in cui è strutturata – niente di nuovo su questo fronte – ma la protagonista: Nadia è schietta, affronta la vita con cinismo ed estremamente sarcastica. Non segue proprio la definizione di role-model: beve, ha sempre una sigaretta stretta tra le labbra, le sue storie d’amore sono complesse e disfunzionali e il suo lavoro non può essere definito stabile.

La punta d’ironia sta proprio sul fatto che lei, conscia del suo stile di vita, sa che non vivrà a lungo. L’umorismo amaro e senza filtri di Russian Doll viene quindi sviscerato principalmente dalla sua brillante protagonista, che tenta disperata di cercare una spiegazione razionale all’irrazionalissimo rompicapo che è diventata la sua vita.

A dare una scossa alla esasperata ripetizione delle sequenze, che diventano routine anche per lo spettatore, ci pensa Alan (Charlie Barnett). Attraverso il bizzarro incontro con Nadia e la ancor più stramba amicizia che viene a crearsi, i due riusciranno a comprendere quanto sia fondamentale affrontare i propri traumi del passato per diventare più consapevoli delle loro azioni e –chissà- per vivere meglio la propria vita.

Diventa chiaro quindi come il loop temporale di Russian Doll non sia altro che un escamotage ben studiato per analizzare la crescita personale della sfrenata Nadia, proponendo un susseguirsi di riflessioni agrodolci ed esistenzialiste, che risultano alla fine come la vera punta di diamante di questa serie.

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