The End of the F***ing World è una serie tratta dalla graphic novel britannica di Charles Forsman, mandata in onda in patria su Channel 4, lo stesso delle due colonne portanti delle serie britanniche dell’ultimo decennio, Misfits e Skins. E anche stavolta i protagonisti di questa serie sono adolescenti.
James (Alex Lawther) è un diciassettenne orfano di madre. Vive con il padre ed è sicuro di essere uno psicopatico per via dei suoi problemi di socializzazione e delle sue tendenze maniacali. Alyssa (Jessica Barden), abita con la madre e il suo nuovo compagno, con cui ha un pessimo rapporto. L’incontro tra i due adolescenti sconvolgerà i loro mondi. Decideranno di scappare via da un mondo che non capiscono e che non sembra capirli. Ma non lasciatevi ingannare: questa non è la solita storia d’amore.
The End of the F***ing World è composta da otto episodi da circa venti minuti, una di quelle serie che puoi mangiare con gli occhi in un binge-watch spietato su Netflix. Il ritmo serrato, lo humor nerissimo e quella vena quasi thriller drammatica, rendono questa serie un vero e proprio gioiellino. La regia, la fotografia e la sceneggiatura amplificano la sua profondità, condendo il tutto con dei dialoghi brillanti tra personaggi ben caratterizzati.
Un viaggio on the road di due personalità atipiche invase dall’inquietudine adolescenziale, con un’intenzione punk senza radici né futuro. La loro rabbia e la loro arroganza non sono che mere maschere che nascondono le loro vere paure nell’aprirsi emotivamente e del rimanere soli al mondo. Vogliono ostentare una maturità che non hanno ancora raggiunto, nascondendosi allo stesso tempo sotto l’ala di un amico o di una persona di cui si fidano. Ed è forse proprio questa rabbia ad essere la loro “fine del mondo”, che li divide dal mondo degli adulti che rifiutano e da cui vogliono correre via il più lontano possibile.