Telecamere nascoste ovunque, pronte a riprendere ogni attimo della vita di Truman (Jim Carrey), ignaro di essere la star di un reality show, The Truman Show, seguito da milioni di persone in tutto il mondo. L’hanno visto nascere, crescere, mangiare, farsi la doccia, dormire. Molto probabilmente credono anche che lo vedranno morire.
Truman ha trent’anni e conduce una vita apparentemente perfetta. Ha una bella e amorevole moglie, lavora in una società di assicurazioni ed ogni giorno incontra e saluta i suoi cordiali vicini di casa. Una felicità quasi utopica in un mondo perfetto, l’unico che lui abbia mai conosciuto. Ma lentamente Truman inizia ad accorgersi che c’è qualcosa di strano, la vita che conduce sembra essere fin troppo ripetitiva e artificiosa. Prova a riflettere sul suo passato cercando una spiegazione, ma non riesce a venirne a capo.
Il mondo di Truman è infatti un enorme, straordinario set. È circondato da attori professionisti e centinaia di comparse, ognuno con un ruolo preciso, compresa sua moglie. Il cielo è disegnato, la notte e il giorno sono prodotte dai tecnici delle luci, nemmeno le condizioni atmosferiche sono reali. Truman è il protagonista di uno show televisivo, il suo The Truman Show, iniziato alla sua nascita, dopo che è stato abbandonato e adattato dagli studi della produzione. Tutto intorno a lui è mera finzione. Il regista di questo show soffre del delirio di onnipotenza nei confronti di Truman, decidendo ogni singolo aspetto della sua vita.
Guarda la sua vita dall’alto degli studi, all’interno di una luce artificiale; non si sente nemmeno lontanamente in colpa per aver orchestrato l’intera vita di un uomo inconsapevole di tutto, dandolo in pasto al pubblico. Ed è proprio il pubblico a non poter fare a meno di Truman e delle sue giornate. Lo guardano mentre conduce la sua vita, si chiedono cosa combinerà, chi incontrerà ed intanto si circondano di gadget con stampata sopra la sua faccia. È innegabile che questo film ci abbia visto lungo, oggi più di ieri la privacy è storia antica, l’apparire viene prima di tutto, che si tratti di un reality show o dell’utilizzo che si fa dei social. La realtà e la finzione si confondono fino a diventare una cosa sola. Truman per il pubblico è puro svago, come se stessero guardando un semplice telefilm, e non l’enorme menzogna che è la sua vita.
Ma Truman riuscirà a combattere contro il suo creatore, parlerà con il suo Dio, combatterà le onde che lo staff del programma creerà per impedirgli di arrivare alla “Fine del mondo”, o meglio, la fine del set. Truman sfonderà il muro di finzione che ha chiamato casa per trent’anni della sua vita e con un inchino degno del migliore attore a fine spettacolo, ringrazia il suo pubblico e se ne va. Ma siamo sicuri che adesso Truman troverà la felicità fuori dal The Truman Show? Non lo sapremo mai, ma almeno sarà finalmente libero di scegliere la sua vita.
“E casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona serata e buonanotte!”