When they see us la miniserie che fa riflettere targata Netflix e diretta da Ava DuVernay, una miniserie di quattro episodi che racconta la vera storia di cinque adolescenti tra i quattordici e i sedici anni, quattro afroamericani e un ispanico. I cinque ragazzi sono accusati ingiustamente dell’aggressione e stupro di una jogger nel 1989.
I giovani Antron McCray, Kevin Richardson, Yusef Salaam, Korey Wise e Raymond Santana vengono accusati e finiscono in una lista di sospettati solo per il semplice fatto che si trovavano nei pressi di Central Park al momento dell’aggressione a Trisha Meili, vicepresidente del dipartimento di finanze della Wall Street Salomon Brothers.
I giovani adolescenti provengono da famiglie normali, sono giovani che amano i genitori, ma questo agli agenti dell’FBI non importa.
Agli agenti dell’FBI servono dei colpevoli, terrorizzano i giovani durante gli interrogatori e li interrogano senza la presenza dei genitori, torturano i ragazzi per 42 ore senza mandarli al bagno e nonostante durante il processo le prove e il DNA non combaciano vengono comunque ritenuti colpevoli.
When they see us è una storia vera, una storia che è passata alla cronaca come il “caso della jogger di Central Park”. Le quattro puntate dirette dalla regista Ava DuVernay e prodotta da Oprah Winfrey è una miniserie che ci fa immergere nel sistema giuridico americano corrotto.
When they see us è una miniserie che ci fa riflettere e che fa male perché è un fatto di cronaca vera, i ragazzi una volta usciti dal carcere non avranno vita semplice perché sono stati marchiati di un crimine come lo stupro, anche se non l’hanno commesso.
Nel 2002 viene fuori il colpevole, Matias Reyes, uno stupratore omicida che ammette di aver ridotto lui il fin di vita la giovane jogger, la fedina penale dei ragazzi viene ripulita, ottengono il più alto risarcimento mai concesso negli Stati Uniti 41 milioni di dollari, ma loro rimarranno per sempre scossi da quello che hanno vissuto in carcere e durante l’interrogatorio.